Documentario dedicato al design e alla cura che vi è dietro la forma e l'ideazione dei più svariati oggetti, dallo spazzolino da denti ai gadget high-tech.

Questa volta Michael Moore prende le mosse da lontano, addirittura dall'Impero Romano, per mostrare come i segnali di decadenza di quella potenza antica siano tutti rintracciabili nella realtà odierna. La domanda è più che mai esplicita e con la risposta già incorporata: quanto è alto il prezzo che il popolo americano paga a causa della confusione operata tra il concetto di Capitalismo e quello di Democrazia? Per Moore i due termini non coincidono anzi sono in più che netta opposizione soprattutto ora, dopo la crisi mondiale di cui tutti paghiamo le conseguenze. Per sostenere la sua tesi questa volta il polemista di Flint (cittadina a cui fa ancora una volta ritorno vent'anni dopo Roger & Me) fa un uso molto più ridotto di gag verbali e visive (anche se non ci risparmia un nuovo doppiaggio del Gesù di Zeffirelli in versione liberistico-sfrenata). Perché questa volta il tema è talmente serio che lo spazio per la risata non può che essere ridotto.

Il documentario conduce nel magico mondo della serie Il Trono di Spade indagando sulla produzione, sviscerando contenuti inediti e mostrando tutto ciò che ruota dietro all'ottava stagione della serie. L'attenzione si concentra dunque su tutto ciò che è avvenuto dietro la macchina da presa e sull'immenso lavoro fatto dalla troupe per la realizzazione di uno dei prodotti più innovativi degli anni Duemila.