Siamo nella metà degli anni Cinquanta nello Stato dell'Alabama. Odessa è una donna di colore, orgogliosa della sua razza e decisa a far valere i propri diritti. Così, visto che sui mezzi di trasporto pubblici non è consentito a una persona di colore scegliersi un posto, torna a casa a piedi. Miriam, la sua padrona, è molto comprensiva e non ha problemi a dibattere il problema col marito razzista.

Ann Atwater è una schietta attivista per i diritti civili. C.P. Ellis, invece, è un leader del Ku Klux Klan locale. Nel 1971, durante una calda estate, formeranno un improbabile legame per combattere contro la segregazione razziale nelle scuole di Durham, nella Carolina del Nord. Gli eventi che seguiranno cambieranno le loro esistenze per sempre.

Stati Uniti, anni cinquanta. Adam Cramer, uomo pieno di pregiudizi verso i neri e gli stranieri in generale, ma dotato di un'ottima dialettica politica, giunge nella fittizia cittadina di Caxton al fine di incitare i cittadini alla violenza razziale contro la minoranza nera della città e contro l'integrazione scolastica. Tramite le sue macchinazioni razziste e i suoi rapporti poco limpidi con il Ku Klux Klan locale, riuscirà ad aizzare la popolazione contro le comunità nera, ebrea e contro i comunisti.

Pinky Johnson (Crain), una ragazza, figlia di neri ma chiara di pelle, lascia la città di Boston, dove ha conseguito il diploma d'infermiera, per fare ritorno al suo paese d'origine, nel Sud degli Stati Uniti. Pinky, abituata ormai alla vita cittadina dove la gente non dà più peso alle differenze di razza, trova intollerabili i pregiudizi che sono ancora ben radicati nella sua città d'origine.

Freeman, agente di colore al servizio della CIA, usa le sua conoscenze e le abilità acquisite nell'agenzia di spionaggio per combattere la propria battaglia personale in favore della causa afro-americana. Freeman decide i assoldare e addestrare un gruppo di criminali locali per trasformarlo in una sanguinaria milizia del movimento Black Power.

Nel penitenziario di Folsom, in California, un giovane condannato all'ergastolo per avere ucciso il padre, si diletta nella corsa. I dirigenti del carcere si accorgono che è molto veloce, e che potrebbe superare le selezioni alle Olimpiadi per la gara dei 1500 metri. L'allenamento si svolge, tra scontri tra gang, violenze, prevaricazioni. Un film in perfetto equilibrio tra genere sportivo e carcerario.

Un nero cerca di dimenticare le sue origini, ma i casi della vita non glielo consentono: un bianco si accorge che la sua fidanzata ha un debole per lui e gli scatena contro un'intera cittadina

Sulla falsariga di un mockumentary, "Ultimo giro" è la storia di una crescente e violenta gentrificazione che ha visto testimone il Pigneto negli ultimi anni. E' la rappresentazione cruda e sincera di una medesima realtà guardata da due opposte prospettive, ma è anche la dimostrazione di come il conflitto e il pregiudizio meritino sempre un’ultima chance – un ultimo giro, perché no – per essere risolti e superati.