Un anziano è seduto sul bordo di un letto all’interno di una stanza spoglia e dai muri stonacati, il viso solcato da profonde rughe e la barba incolta, mani nodose ma ancora piene di vita, spalle ricurve: è solo e pensieroso. Unico sfogo verso l’esterno una piccola e sgangherata finestra con le sbarre. Davanti a sé ha una misteriosa valigia. Aprendola l’uomo si ritrova tra le mani le fotografie e gli effetti personali di un’intera vita. Inizia così la sequenza di ricordi e visioni, sinapsi della mente che prendono vita e invadono la stanza dell’anziano riportandolo indietro nel tempo, prima adulto poi ragazzo, infine bambino.

Tratto da una storia vera. Carlotta era vittima di bullismo quando andava a scuola perché non riconosceva i volti, compreso il proprio, ma nessuno sapeva che era colpa di una malattia, la prosopagnosia.