Un uomo-larva depresso (Antonio Rezza) dichiara che "la fine è figlia dell'anonimato.
Costante muore e lascia alla moglie la sua scoperta informatica. Torella affida il dischetto ad un amico del marito, Gervasio, uomo sfaticato e disprezzato dalla sua famiglia. Venti anni dopo Torella cerca di riavere il dischetto ma Gervasio, che grazie ad esso si è arricchito, accetta lo scontro in tribunale ed esce trionfatore. Così facendo si attira la sfortuna celeste: perde il terzo figlio soffocato dal benessere, uccide la moglie accecato dall’ira e viene giustiziato dal suo primogenito che, dopo una violenta crisi di panico e coscienza, sceglie la via della vita.
Complotti tra alcuni handicappati senza una gamba e un progettista "a due zampe".
Un uomo sta male e non si vede. Tre persone non lo vanno a trovare e si vedono.