Nel Giappone feudale, durante una sanguinosa guerra tra clan, due contadini codardi e avidi, soldati di un esercito sconfitto, si imbattono in un uomo misterioso che li guida verso una fortezza nascosta tra le montagne.

Durante le lotte per la conquista del potere a Kyoto, nel Giappone del XVI secolo, il principe Shinge Takeda, ambizioso e valoroso, muore. Prevedendo la riscossa dei rivali, trattenuti dalla sua fama, il morente chiede al fratello Nobukado e al figlio Katsuyori, e a tutti i generali del clan, di rimanere nei propri territori e di nascondere la sua morte. Nobukado, trovato un ladro in procinto di venire crocifisso e avendolo salvato per la sua somiglianza con Shinge, convince tutti a farlo passare per il principe morto. "Kagemusha" - che significa: "ombra di Shinge" - accetta per interesse e tenta di approfittare della situazione.

In un dormitorio pubblico gestito da una coppia meschina e avara, vivono vari vagabondi, ognuno col proprio passato fatto di fallimenti, sfortune, errori. C'è chi sogna un futuro migliore, chi ricorda le glorie del passato, chi è già rassegnato a vivere così il resto della propria esistenza. Tra loro c'è un vecchio che spicca per la propria saggezza, cercando di infondere in loro un minimo di speranza nel futuro. Kurosawa traspone, come fece anni prima Renoir, un omonimo dramma di Maksim Gor'kij. Il film si svolge quasi tutto all'interno del dormitorio, dando alla pellicola una forma statica e teatrale. Gli attori sono tutti ottimi caratteristi, sebbene il film, per la staticità di cui sopra e la lentezza e la verbosità delle sequenze alla lunga risulta un pò pesante. Kurosawa si conferma comunque ancora una volta un ottimo narratore di storie e di vicende esistenziali.

Lord Taro deve consegnare una cassa di denaro, ma viene rapinato dai briganti della banda di Jibu. In seguito uno di loro, Rokuro, ruba il malloppo allo stesso Jibu e, dopo aver incontrato e fatto amicizia con Taro, decide di restituirgli il maltolto. Però lo stesso Taro viene accusato ingiustamente da suo fratello di essere stato lui stesso a organizzare il furto: reagirà unendosi ai fuorilegge, incoraggiandoli a rubare ai nobili per distribuire il denaro ai poveri.