Pur privo di un braccio, staccatogli da un avversario, giovane cinese buono, allenato da medico sapiente e curato da sua figlia, tiene testa ai più forti campioni di Giappone, Tibet e Siam. Film di arti marziali con tutti gli ingredienti abituali di azione violenta, ma con qualche curiosità: la tecnica tibetana di bloccare la circolazione gonfiando il corpo e la metallizzazione del braccio.
Cina, anni Venti del secolo scorso. La guerra tra vari signorotti locali infiamma il gigante asiatico, provocando morte e distruzione. Uno di questi, lo sprezzante Hou Jie (Andy Lau), uccide crudelmente il suo avversario Huo Long, rifugiatosi all’interno del tempio di Shaolin. La sua bramosia lo porterà successivamente a progettare l’assassinio di Song Hu, suo fratello di sangue e a scontrarsi con il suo secondo, Cao Man (Nicholas Tse), mettendo a rischio la sua stessa esistenza e quella dei suoi familiari, in abissi di violenza senza fine.