Una coppia di inglesi in crisi coniugale arriva a Napoli. Estranei al mondo che li circonda, si riavvicinano progressivamente. Alienazione borghese in un impianto neorealista. All'inizio non fu proprio capito, oggi è considerato uno dei capolavori del regista e uno dei film fondativi del cinema moderno, precursore delle nouvelles vagues. La scena finale del miracolo è anche il miracolo laico del disvelarsi della realtà spontaneamente. UN esempio di sublime religiosità terrena, un'utopia della visione.

Quasimodo vive recluso nel campanile della cattedrale di Notre Dame da moltissimi anni, ma i suoi amici gargoyle lo convincono a uscire per partecipare alle celebrazioni per il Festival dei Folli; ed è così che Quasimodo incontra la bella e vivace zingara Esmeralda...

Dopo anni di stallo, nel 1879, la grande impresa di redazione dell'Oxford English Dictionary, trovò nuova linfa, e vide più tardi la luce della pubblicazione, grazie al lavoro infaticabile del professor James Murray e dei volontari di tutto il mondo a cui si era appellato, nella ricerca di individuare e spiegare ogni parola della lingua inglese. Tra questi, il più solerte e affidabile mittente di schede, era un uomo che si firmava W.C. Minor, che Murray scoprì risiedere nel temibile manicomio di Broadmoor. Anni prima, infatti, vittima di una gravissima paranoia, Minor aveva ucciso per errore un passante, scambiandolo per il suo persecutore immaginario, e lasciando la moglie di lui vedova con sei figli da sfamare.

Bill Lee si ritrova a seguire la moglie nella dipendenza dalla polvere che usa per sterminare gli insetti. Dopo averla uccisa accidentalmente, precipita in un'esistenza allucinata in cui si immagina come un agente segreto, per conto di bizzarre creature. Incanala la sua energia nello scrivere rapporti sulla sua missione, mentre cerca di interrompere la sua dipendenza. Più che una versione del romanzo di Burroghs, il film riflette aspetti della vita dell'autore nelle fasi di scrittura del libro.

Giugno 1945. Ferita, con il volto sfigurato, sopravvissuta ad Auschwitz, Nelly torna a Berlino. Guarita a malapena dall'intervento chirurgico al volto, la donna cerca il marito Johnny, l'amore della sua vita. Quando casualmente Nelly ritrova Johnny, lui non la riconosce. L'intervento l'ha resa quasi irriconoscibile. Eppure notando in lei una vaga somiglianza con la moglie, le chiede di assumerne l'identità, sperando così di mettere le mani sull'eredità della famiglia di lei. Nelly accetta. Vuole capire se Johnny l'ama ancora o se l'ha tradita, come sostiene la sua amica. Nelly rivuole la sua vita.

Mentre la fine si avvicina inesorabilmente, gli ultimi esseri umani, che vivono milioni di anni nel futuro, inviano un messaggio all'umanità del presente che è sia una richiesta di aiuto che un avvertimento, ma anche un racconto epico di evoluzione, declino e speranza.

Dal romanzo (stravolto) di Nathaniel Hawthorne. Inghilterra diciottesimo secolo. Una donna tradisce il marito con un pastore. Secondo la legge, la fedifraga viene punita e le viene imposto di portare sul petto la lettera A.

Una pediatra incontra in ospedale una sua vecchia fiamma del liceo. Scopre che si tratta di un principe e di esserne ancora innamorata.