Questo film racconta la storia del poeta İlhan Sami Çomak, nato nel 1973 a Karliova, città della provincia di Bingöl, nel Kurdistan del nord. İlhan si trova in carcere dal 1994, quando, studente universitario, fu arrestato e imprigionato con l'accusa di far parte del PKK, Partito dei Lavoratori del Kurdistan che lotta per i diritti dei kurdi.

“Binxet – Sotto il confine” è un viaggio tra vita e morte, dignità e dolore, lotta e libertà. Si svolge lungo i 911 km del confine turco-siriano. Da una parte l’ISIS, dall’altra la Turchia di Erdogan. In mezzo il confine ed una speranza. Questa speranza si chiama Rojava, soltanto un punto sulla carta di una regione tormentata, terra di resistenza ma anche laboratorio di democrazia dal basso, luogo in cui, sui fucili di chi combatte, sventolano bandiere di colori diversi ma che che parlano lo stesso linguaggio; quello dell’ uguaglianza di genere, dell’autodeterminazione dei popoli e della convivenza pacifica.

Negli anni '90 migliaia di persone in Kurdistan, attivisti politici, studenti, sindacalisti, "scomparvero" dopo essere state detenute e interrogate sotto tortura. In molti casi i loro assassini eliminarono i corpi gettandoli fuori dagli elicotteri o seppellendoli in pozzi pieni di acido. Sono centinaia gli ‘scomparsi’ in Turchia e Kurdistan, assassinati da forze paramilitari come il JITEM (corpo segreto della Gendarmeria) e Hizbul-Kontra (per molti versi predecessore dell’ISIS) che sono state finanziate e sostenute dallo stato. Il documentario racconta il caso di sette persone, tra cui quattro bambini, scomparse nella città di Kerboran [Dargeçit] nel 1995 e l’instancabile ricerca delle loro famiglie per i resti dei loro cari.

La ricca eredità culturale ed artistica che rappresenta l’identità di queste nazioni assomiglia ad un quadro composto dalle varie tradizioni. La musica, in particolare, tramandata di generazione in generazione per migliaia di anni racconta le leggende di resistenza, amore, dolori, nostalgia, eroismo e coraggio delle divinità-madre che hanno sempre protetto la forma artistica originale che risiede nelle canzoni popolari e che difende la loro stessa esistenza contro il saccheggio, l’occupazione e i massacri.

L’articolo 301 del Codice Penale turco punisce chi insulti la Turchia, la nazione turca, le istituzioni del governo turco, o gli eroi nazionali turchi come il fondatore della Repubblica Mustafa Kemal Atatürk. Entrato in vigore il 1 giugno 2005 insieme ad un pacchetto di riforme destinato a favorire l’apertura del processo di ingresso della Turchia nella UE, è stato emendato il 30 aprile 2008 per cambiare ‘turchità’ con ‘nazione turca’. Moltissimi gli intellettuali, giornalisti, scrittori, uomini e donne della cultura accusati e processati grazie al 301