Il piccolo Hugo Cabret vive nascosto nella stazione di Paris Montparnasse. Rimasto orfano, si occupa di far funzionare i tanti orologi della stazione e coltiva il sogno di aggiustare l'uomo meccanico che conserva nel suo nascondiglio e che rappresenta tutto ciò che gli è rimasto del padre. Per farlo, sottrae gli attrezzi di cui ha bisogno dal chiosco del giocattolaio, un uomo triste e burbero, ma viene colto in flagrante dal vecchio e derubato del prezioso taccuino di suo padre con i disegni dell'automa. Riavere quel taccuino è per Hugo una questione vitale.

Il ricco proprietario di un allevamento di cavalli da corsa viene trovato ucciso. L'investigatore, incaricato di risolvere il caso, scopre ben presto che la morte dell'uomo è legata al mondo delle corse truccate e delle scommesse clandestine. Qualcuno tenta di fermarlo, ma l'investigatore arriva fino in fondo.

Attorno al ritrovamento di un sarcofago egizio e del suo relativo tesoro si sviluppa vicino a Luxor una trama che coinvolge l'ispettore Charlie Chan, mandato dall'estero a chiarire come mai alcuni collezionisti dell'Occidente siano già in possesso di preziosi beni appena scoperti nella tomba egizia.

Mrs. Manderley, eccentrica discendente dei Borgia, vive in un castello fatto costruire appositamente nel desolato Deserto di Mojave col marito Paul Manderley, un milionario studioso e misantropo. Qualcuno viene ucciso per avvelenamento e lo stesso Paul cerca di coprire il delitto dove Charlie Chan viene chiamato ad investigare perché teme che la fama della moglie come discendente di Lucrezia Borgia, famosa avvelenatrice di cui porta anche il nome, possa incolparla ingiustamente.

L'erede di una fortuna, tornato dopo tanto tempo ad occuparsene, viene ucciso; Charlie Chan indaga sull'ambiente che la vittima frequentava e sull'omicidio.

Il detective Charlie Chan indaga sul furto di un telecomando che permette di pilotare un aeroplano a distanza. Siamo alla vigilia della Seconda guerra mondiale e il detective, nel corso delle sue indagini, si recherà a Berlino ad assistere ai Giochi della XI Olimpiade ai quali partecipa uno dei figli che verrà rapito allo scopo di ricattare il detective di Honolulu.

Un baritono (Boris Karloff), evaso da un manicomio, viene sospettato di essere il responsabile di due terribili omicidi che gravitano intorno alla sfera operistica. L'investigatore cinese Charlie Chan (Warner Oland) riuscirà a individuare il vero criminale. Quattordicesimo episodio della saga che vede al centro della narrazione le indagini del mitico Charlie Chan, Il pugnale scomparso è un giallo classico e scontato, basato su uno scheletro narrativo ormai consolidato (il sospettato principale si rivelerà ovviamente innocente) e risolto dalle brillanti deduzioni del detective. Il regista H. Bruce Humberstone inscena il tutto senza particolare brio o sequenze degne di nota, limitandosi a restituire una confezione tanto gradevole quanto anonima. Probabilmente ostacolato dalla longevità della serie, che ormai ha ben poco di nuovo da sviluppare, il film rischia di annoiare lo spettatore, o comunque di non sorprenderlo mai come dovrebbe. Sceneggiatura di Scott Darling e Charles Belden.

L'indagine di Charlie Chan su un suicidio indotto da un ricatto come caso di omicidio lo conduce in un mondo di magia e misticismo popolato da un mago da palcoscenico, uno spiritualista fasullo e un vero lettore della mente.

Charlie è la vittima dell'omicidio designato qui, ed evita la morte solo per caso. Per trovare l'assassino (poiché, ovviamente, l'omicidio si verifica), Charlie deve superare Scotland Yard e la polizia di New York City.

Chan, a Parigi per una riunione con gli amici della prima guerra mondiale, viene coinvolto nelle indagini sull'omicidio di un produttore di munizioni che forniva armi al nemico, anche se le nuvole che si alzano dalla seconda guerra mondiale costringono la città a uno stato di blackout notturno.

Quando un uomo buono a nulla di nome Dan viene pugnalato a morte e il suo braccio rotto, Charlie Chan è sul caso. Il suo primo indizio viene dalla sorella della vittima, che ha notato un predatore che indossava un orologio da polso che si illumina al buio.