Il film narra di Biagio e delle scelte di vita che ne hanno fatto un uomo giusto. “La gente moriva per strada, la paura era impressa sulle facce e sulle cose, e l’unico Dio era il denaro…”. Per questo motivo lascia Palermo e se ne va a vivere da eremita sulle montagne. In solitudine ritrova l’armonia con se stesso e con la natura. Inizia a cercare Dio e lo trova con la mediazione di San Francesco. Ritorna a Palermo e si ferma alla stazione assieme ai “barboni”. Li lava, li nutre, li cura, li chiama “fratelli”. Inizia così un nuovo cammino. Occupa una struttura abbandonata e fonda la Missione di speranza e carità. Attorno a lui cresce la solidarietà, la Missione diventa sempre più grande e le persone che ci vivono sempre più numerose.

Julieta, una professoressa di cinquantacinque anni, cerca di spiegare, scrivendo, a sua figlia Antia tutto ciò che ha messo a tacere nel corso degli ultimi trent'anni, dal momento cioè del suo concepimento. Al termine della scrittura non sa però dove inviare la sua confessione. Sua figlia l'ha lasciata appena diciottenne, e negli ultimi dodici anni Julieta non ha più avuto sue notizie. L'ha cercata con tutti i mezzi in suo potere, ma la ricerca conferma che Antia è ormai una perfetta sconosciuta.

Una perdita improvvisa sconvolge la vita ordinaria di Carol, spingendola, dopo 20 anni, ad incontrare degli uomini. Improvvisamente si ritrova catapultata al centro di non una, ma due relazioni inaspettate che mettono in discussione ogni aspettativa si fosse prefissa per la sua vecchiaia.