Una bambina viene portata in un tour strabiliante del suo lontano futuro.
Tra il 1949 e il 1952, anni durante i quali la sovietizzazione della Polonia ha assunto le forme più radicali e il realismo socialista è divenuto il modello obbligato di espressione artistica, il pittore d'avanguardia Wladyslaw Strzeminski è vittima delle persecuzioni del regime comunista per non aver adeguato la sua arte astratta ai dettami del realismo socialista.
Mentre Joseph Piller (Claes Bang), un ebreo olandese, combatteva nella Resistenza durante la Seconda guerra mondiale, l’arguto e cortese esperto d’arte Han van Meegeren (Guy Pearce) ospitava serate edonistiche e vendeva tesori dell’arte olandese a Hermann Göring e altri ufficiali nazisti. Dopo la guerra, Piller diventa un investigatore col compito di identificare e ridistribuire l’arte rubata, accusando l’esuberante van Meegeren di collaborazionismo, un crimine punibile con la morte. Ma, nonostante le prove raccolte, Piller, con l’aiuto della sua assistente (Vicky Krieps) si convince sempre di più dell’innocenza di Han e si trova nell’improbabile posizione di lottare per salvargli la vita.
Questa è la storia di Nagisa, una liceale di Hinosaka, una cittadina costiera della prefettura di Kanagawa, non lontano da Tokyo. È una storia che tratta delle preoccupazioni, dei conflitti interiori e dei sogni adolescenziali. Nagisa è molto inquieta perché non sa quale sia la sua strada, non riesce a capire cosa vuole fare del suo futuro. Un giorno entra nei locali di piccola stazione radio, ormai in disuso da anni; le viene l’idea di riattivarla e diventare una DJ. Comincia a trasmettere d’impulso su una vecchia frequenza Mini FM e le sue parole raggiungono il cuore di molte persone. Coinvolgerà nel progetto le sue amiche, nonché dei compaesani.
3 storie brevi, filmate da 3 assi europei della fotografia (Almendros, Storaro, Nykvist), che hanno un solo sfondo (New York) e un tema comune: la forza dei sentimenti. La pala migliore del trittico è “Lezioni di vita” di Scorsese, ideale continuazione di Fuori orario (1985). Elegante, piacevole, futile “La vita senza Zoe” di Coppola, favola gentile sui figli privilegiati di gente ricca e famosa, mentre il più divertente anche se un po' prolisso è “Edipo re-litto” in cui Allen è un avvocato – soffocato da una terribile mom ebraica da barzelletta – che s'appresta a sposare una divorziata con tre figli.