La giovane Hanna è sorda, straniera in Gran Bretagna, e trascorre con una ripetitività maniacale le giornate solitarie, tra la sua casa e la fabbrica in cui lavora. L'handicap la costringe a servirsi di un apparecchio acustico che, per altro, le è utile per decidere quando non ascoltare i rumori della fabbrica o semplicemente isolarsi dal mondo. Proprio il suo "non rapporto" con i colleghi operai è al centro della scintilla che finirà per cambiarle la vita. Hanna viene infatti convocata dalla proprietà e in pratica costretta, per questioni di "quieto vivere" sindacale, a prendersi un mese di vacanza, dato che dopo anni non si è mai presa né una vacanza né un giorno di malattia.

Un soldato degli Stati Uniti subisce un trauma cerebrale mentre combatte in Afghanistan e lotta per adattarsi alla vita a casa.

Alla periferia di Copenaghen, un gruppo di persone si incontra per la lezione settimanale di italiano. Fra gli allievi, un eccentrico pastore protestante, un uomo e una donna bloccati dalla timidezza, due signore che si scoprono sorelle e altri esemplari di varia umanità.

Da sette anni Martin Joubert ha lasciato Parigi per la provincia dove è convinto di aver trovato equilibrio e tranquillità. Panettiere nella panetteria paterna, Martin ha una grande passione per la letteratura, Gustave Flaubert su tutti. Sereno fino alla noia, Martin impasta e ascolta France Culture, che 'legge' "Madame Bovary", il suo romanzo preferito. Tra il pane sfornato e una pagina sfogliata, il panettiere bobo ancora non sa che la vita può avere più fantasia della finzione. Di fatto, una coppia di inglesi si trasferisce in Normandia nella casa adiacente alla sua, lei si chiama Gemma Bovery, lui Charles Bovery. Sorpreso ed eccitato da quella coincidenza, Martin diventa assiduo frequentatore dei coniugi ma soprattutto fanatico ammiratore di Gemma che, bella e insoddisfatta, incarna l'eroina dei suoi sogni. Deciso a sapere di più di quella creatura precipitata dalle pagine di Flaubert, Martin ne spierà ogni respiro, disponendone il destino.

Ann vive una vita misera, opaca e senza speranza, con una famiglia disastrata. Tutto cambia dopo un controllo medico che la spinge a riscoprire il piacere di vivere. La morte come spinta alla vita. È una provocazione che Pedro Almodovar (qui nelle vesti di produttore) non poteva lasciar cadere. Ecco allora che la protagonista di questo intelligente film al femminile trova una ragione di vivere proprio negli esiti infausti di alcuni esami. Deve preparare la sua dipartita lasciando ai suoi cari il meglio. Tema melo di quelli che piacciono a Pedro: Sempre però con la realtà sotto stretto controllo

Ambientato a New York, il film racconta di Veronika Deklava, una donna di 28 anni che decide di metter fine alla sua vita, dopo aver vissuto per anni nella monotonia del mondo che la circonda. Tornata a casa si imbottisce di pillole e si abbandona al suo destino... Si risveglia in una stanza, con dei medici intorno al suo letto. Scopre così di essere sopravvissuta al suicidio, ma viene a sapere anche che in seguito ad esso il suo sistema cardiaco si è indebolito, e la sosterrà ancora per poco tempo, forse una settimana. Durante questo breve periodo rimane in cura nell'istituto mentale villete, sotto la guida del Dottor Blake. Qui conosce altri ospiti della struttura, tra cui la sua compagna di stanza Claire e una saggia Melissa Leo che veste i panni di Mari; soprattutto incontra Edward, che avrà nei pochi giorni che le restano un ruolo molto importante per quanto riguarda il raggiungimento della "consapevolezza della vita" di fronte alla "consapevolezza della morte".