Durante la seconda guerra mondiale alcuni prigionieri angloamericani esperti di fuga vengono riuniti in un campo nazista costruito appositamente per evasori specializzati. Un errore clamoroso, perché fin dal primo giorno essi mediteranno la fuga, tentando il colpo grosso attraverso la pianificazione di un'evasione di massa di oltre duecento detenuti...

Nel 1944, alla vigilia dello sbarco in Normandia delle truppe alleate, un gruppo di dodici galeotti dell'esercito statunitense viene addestrato per compiere un'importantissima ma anche difficilissima missione segreta: assaltare un castello dove si trova il quartier generale tedesco della Francia. Se riusciranno nella missione avranno in cambio la libertà.La pellicola ha il merito di mettere in evidenza la formazione della "squadra". Inizialmente i dodici sono solo dei singoli disperati che stavano attendendo in carcere l'esecuzione delle loro sentenze. Dodici persone chiuse nel loro ego lentamente, sotto la guida del Maggiore, si trasformano in un gruppo affiatato e pronto a sacrificarsi per ognuno dei suoi componenti. Tutto questo arriverà a compimento nella parte finale del film, al momento dell'attacco alla villa occupata dai Nazisti.

Nell'aprile 1945 cinque studenti sedicenni del liceo di una cittadina tedesca sono messi a guardia di un ponte di nessuna importanza strategica e oppongono un'accanita resistenza ai carri armati USA. Tratto da un romanzo di Manfred Gregor, è _ con L'ultimo ponte (1954) di Käutner _ uno dei film tedeschi di guerra che negli anni '50 ebbero rinomanza internazionale.

Walter Redlich, un avvocato ebreo si trasferisce insieme a sua moglie Jettel ed alla loro figlia di 5 anni Regina in una fattoria in Kenya, nel 1938, per sfuggire alle persecuzioni naziste.

Rosenstrasse è il nome di una strada di Berlino dove, nel 1943, centinaia di donne manifestarono protestando contro la deportazione dei loro propri mariti, riuscendo a farli liberare. Rosenstrasse è anche il titolo dell'ultimo film di Margarethe von Trotta, che quei fatti li rievoca attraverso la memoria di chi li ha vissuti direttamente - è il caso della protagonista femminile Ruth -, che però nel tempo ha preferito rimuoverli, così anche di chi quei fatti tenta di ricostruirli, servendosi della memoria altrui. E'il caso della figlia di Ruth, Hannah, la quale ai giorni nostri tenta, riuscendovi, di ricostruire quel passato, andando ad intervistare la donna che salvò la vita alla propria madre. In un'alternanza di tempi e di spazi, tra una New York contemporanea e una Berlino sospesa tra un presente e un passato denso di dolorosi ricordi, Rosenstrasse è un film che trova il suo giusto ritmo strada facendo, nel dipanarsi della vicenda.

Dicembre 1944. La Germania è sul baratro, in macerie: la guerra è oramai persa. Il ministro della propaganda Goebbels decide così di organizzare, in occasione del capodanno, un grande discorso per il Fueher, un discorso che possa incendiare gli animi e spingere il popolo tedesco alla riscossa. L'unico problema è che Hitler non può farlo, evita le apparizioni pubbliche, è stanco e depresso; la sola persona che può aiutarlo ad uscire dal torpore è un docente di teatro, il professore Adolf Gruenbaum....un ebreo.

Blake è la copia addolorata di Kurt Cobain, che si consuma e consuma gli ultimi giorni della sua vita. La cronaca lirica e monotona della sua solitudine esistenziale è interrotta da un venditore di Pagine Gialle che gli pone quesiti inserzionistici, da un detective che rivela storie e aneddoti dimenticando il soggetto investigato e dalla madre di Blake che lo supplica di andare via con lei. Intorno alla casa, che lo contiene insieme alla sua musica, respira la natura, scorre l'acqua in cui Blake monda i peccati e fa scivolare il dolore. Circondato da giovani coinquilini indifferenti, Blake compone il suo requiem e si congeda dal suo corpo.