La principessa è corteggiata dal padre che la vuole sposare, quindi decide di scappare e rifugiarsi nel bosco sotto una pelle d'asino, fino a quando non incontrerà un principe, che la salverà e con cui rivendicherà il suo titolo.

Studente studioso di giorno, Mark Hunter si trasforma di notte in un pimpante, eterodosso conduttore di un programma radiofonico che entusiasma i suoi giovani ascoltatori e scandalizza gli adulti. Film giovanilistico con messaggio anticonformista incorporato. Interessante, ma soltanto in parte riuscito.

Jakie, un ragazzo ebreo, sconvolge le tradizioni di famiglia perché non vuole cantare in Sinagoga, come hanno fatto tutti i maschi di famiglia prima di lui per cinque generazioni. Infatti ama il jazz e a questo vorrebbe dedicare la sua carriera. Il padre, il cantore Rabinowitz, lo osteggia apertamente finché dopo un'aspra discussione Jakie lascia casa e se ne va per la sua strada. Cambia il nome in Jack Robin e si dipinge la faccia di nero per seguire le sue aspirazioni, finché non gli si presenta la grande occasione con l'aiuto di Mary Dale, famosa cantante, con cui ha una relazione. Arrivato a questo punto Jack dovrà riconsiderare le sue scelte, anche nei confronti della sua famiglia.

Uno schiavo, Pseudolus, per comprare la sua liberazione, propone ad Hero, figlio del suo padrone, un accordo: in cambio della libertà troverà il modo di portargli Philia, la donna di cui Hero è innamorato. Philia è però merce di Lycus ed inoltre è già stata destinata al Miles Gloriosus. Alla fine tutto il complicato intrigo si risolve.

Il 7 dicembre torna verdiano con Attila, nona opera del compositore andata in scena al Teatro La Fenice nel 1846. Il Direttore Musicale Riccardo Chailly approfondisce la lettura delle opere del giovane Verdi dopo aver inaugurato la Stagione 2015/2016 con Giovanna d'Arco, che vide la luce nel 1845, e prosegue con il regista Davide Livermore una collaborazione che alla Scala ha già avuto un esito felice con Don Pasquale di Donizetti.