Studente studioso di giorno, Mark Hunter si trasforma di notte in un pimpante, eterodosso conduttore di un programma radiofonico che entusiasma i suoi giovani ascoltatori e scandalizza gli adulti. Film giovanilistico con messaggio anticonformista incorporato. Interessante, ma soltanto in parte riuscito.

Jakie, un ragazzo ebreo, sconvolge le tradizioni di famiglia perché non vuole cantare in Sinagoga, come hanno fatto tutti i maschi di famiglia prima di lui per cinque generazioni. Infatti ama il jazz e a questo vorrebbe dedicare la sua carriera. Il padre, il cantore Rabinowitz, lo osteggia apertamente finché dopo un'aspra discussione Jakie lascia casa e se ne va per la sua strada. Cambia il nome in Jack Robin e si dipinge la faccia di nero per seguire le sue aspirazioni, finché non gli si presenta la grande occasione con l'aiuto di Mary Dale, famosa cantante, con cui ha una relazione. Arrivato a questo punto Jack dovrà riconsiderare le sue scelte, anche nei confronti della sua famiglia.

Un'edizione memorabile del Ratto del serraglio, quella che va in scena al Nationaltheater di Monaco nella primavera del 1980. August Everding dà vita a uno spettacolo fluido e spiritoso, perfettamente in linea con la comicità raffinata dell'opera; i cantanti hanno tutti una lunga familiarità con la vocalità mozartiana, con una particolare menzione per la stupenda voce di Edita Gruberova. Sul podio, poi, c'è Karl Bohm, uno dei grandi direttori austrotedeschi del XIX secolo, da qualcuno ritenuto poco adatto al repertorio buffo, che invece offre una lettura di trasparente e sorridente eleganza.