Quello che hanno creato i greci in Messico è davvero qualcosa di eccezionale. La percezione delle vibrazioni live è stata reale, complice il grande trasporto di ogni musicista, più di cento, coinvolto. Nessun artifizio particolare, nessuna mistificazione, la vera essenza dei Septicflesh, crudamente oscura e magnificamente sinfonica, prende vita sul palco minimal del Metropolitan Theater di Città del Messico.

Due giovani musicisti si incontrano per caso a New York e dopo aver trascorso una magica serata a Washington Square, si separano subito. Dal loro incontro però nascerà un bambino reso orfano dalle circostanze. Qualche anno dopo, il bambino si esibisce per le strade di New York in compagnia di un uomo che si prende cura di lui e lo chiama August Rush e sfrutta il suo straordinario talento musicale per cercare i genitori dai quali è stato separato sin dalla nascita...

Uno sguardo coinvolgente sulla vita movimentata e sulla brillante carriera artistica del visionario trombettista jazz americano Miles Davis (1926-1991).

Ci sono artisti che, come pochi, hanno saputo esprimere lo spirito del proprio tempo e, anzi, persino anticiparne il corso. Tra questi c’è Mia Martini. Un’artista dalla voce unica, con un’esperienza umana scandita da grandi successi e un privato denso di emozioni, sempre in bilico tra crisi esistenziali e traguardi professionali. Una personalità sincera e autentica, che ha saputo tenere testa a pregiudizi emarginanti, che non ha voluto scendere a compromessi, pagando a duro prezzo le proprie scelte artistiche e personali. Ora la sua storia e il racconto del pregiudizio che ha deviato il corso della sua vita arrivano in anteprima al cinema solo per tre giorni per un evento unico dedicato a tutti coloro che hanno amato la sua voce.

Pofeta, cantastorie, contestatore. Anticonformista, folle, genio assoluto del novecento. Io non sono qui è un viaggio nel tempo di Bob Dylan, attraverso il ritratto di sei personaggi - colti ognuno in un aspetto diverso della vita artistica e privata del menestrello americano - che intrecciano le loro storie di protesta, disagio, erranza e solitudine in una performance evocativa diretta da Todd Haynes. Anche stavolta, in un'ambientazione che riecheggia gli anni sessanta - avvicinandosi con forza alle tematiche dei suoi film più noti come Lontano dal paradiso e Velvet Goldmine - il regista americano sperimenta una narrazione frammentata e psichedelica, utilizzando sei diversi stili di regia all'interno di ogni microcosmo narrativo.

Figlia di una coppia di macellai che abitano in una piccola cittadina di provincia, Mélanie a dieci anni mostra un grande talento nel suonare il pianoforte. Partecipa così al concorso per entrare al conservatorio, ma fallisce, turbata dall'atteggiamento disinvolto della presidentessa di giuria, una celebre pianista. Profondamente delusa, Mélanie abbandona lo studio del pianoforte. Dieci anni più tardi, in occasione di uno stage, Mélanie incontra il signor Fouchécourt, il marito della donna che ha, senza ombra di dubbio, cambiato la sua vita. Rapidamente notata per la sua precisione e la sua abnegazione al lavoro, Mélanie viene assunta in casa del signor Fouchécourt per prendersi cura del figlio. Il rapporto con la signora Fouchécourt è decisamente buono, perché Mélanie si mostra molto sensibile alla musica e si occupa di girarle le pagine.

Laura, detta "Little Voice", è un'adolescente timida ai limiti dell'autismo. Vive in un quartiere proletario di Scarborough insieme a una madre beona e assatanata. Per dialogare con il fantasma del padre, ne ascolta i vecchi dischi di Judy Garland, Marilyn o Shirley Bassey, e li reinterpreta alla perfezione. Se ne accorge l'occasionale compagno della madre, un manager di quart'ordine, che giungerà a impegnare tutto pur di organizzarle uno show in grande stile.