L'ex pugile Prewitt fa parte del contingente americano alle Hawaii. Commilitoni e superiori (con l'eccezione del sergente Warden, che è l'amante della moglie del capitano) lo angariano pesantemente perché si rifiuta di allenarsi e di combattere nei tornei militari di boxe. Il suo unico amico, l'italo americano Angelo Maggio, muore per le sevizie in un campo di punizione. Poi arriva Pearl Harbor.

Duello a distanza, durante la guerra 1939-45, tra incrociatore americano e sommergibile tedesco. Affondano entrambi, ma i due comandanti fanno a gara in cavalleria per salvare i superstiti e salvarsi a vicenda. Tecnicamente ineccepibile e con qualche puntiglio documentaristico, il film di Powell, attore passato alla regia, è piatto come un mare in bonaccia. Manca di invenzioni e di personaggi. Non dice niente, ma lo dice bene. Da un romanzo del Comandante D.A. Rayner. Oscar per gli effetti speciali a Walter Rossi.

Nel 1940, la Royal Air Force combatte una battaglia disperata contro la potenza della Luftwaffe per il controllo dei cieli sopra la Gran Bretagna, riuscendo a scongiurare l'invasione nazista.

Durante la seconda Guerra Mondiale i tedeschi decidono di far saltare un ponte a Remagen, un paese sulla riva del Reno. Il ponte è un punto strategico è, tra gli alleati e i nazisti, si scatena un terribile combattimento.

Nel corso della Seconda guerra mondiale, il capitano dell’aviazione americana Yossarian, ossessionato dall’idea di poter perdere la vita nel corso di una delle tante missioni di volo, cerca di farsi passare per pazzo. Ma, per sua sfortuna, non viene creduto ed è costretto a vedere tutte le assurdità che la guerra, inevitabilmente, lascia dietro sé: gli inutili massacri, l’obbedienza cieca e gli ordini privi di logica.

Ai primi di giugno del 1942 si svolgeva la battaglia aeronavale presso le isole Midway tra giapponesi e americani, che poneva termine alla fulminea espansione giapponese in tutto l'oriente e segnava l'inizio del contrattacco americano che avrebbe portato, il 2 settembre 1945, alla capitolazione del Giappone. Il film narra, in forma di diario, la preparazione strategica e tattica e poi lo svolgimento dello scontro, sia da parte delle forze preponderanti giapponesi, sia da parte di quelle americane, al momento in condizione di inferiorità perché non ancora rimarginate le devastanti ferite loro inflitte nell'improvviso attacco a Pearl Harbour di sette mesi prima.

Firenze. Anni Trenta. Il bambino Luca (Zeffirelli nella sua infanzia) è figlio illegittimo di un ricco mercante di tessuti e di una sarta. Resta orfano di madre e viene allevato da un gruppo di raffinate signore della comunità inglese che ammirano Mussolini fino a quando verranno confinate a San Gimignano. Grandi interpreti femminili per un difficile affresco storico.

Pochi giorni dopo l'attacco a Pearl Harbor, sulle coste della California infuria la psicosi dell'invasione. È il 13 dicembre 1941. Al largo c'è un sommergibile giapponese. In cielo sfreccia un aviatore pazzo. Il 1° fiasco nella carriera di S. Spielberg. Fantastoria col piede sull'acceleratore, ma spesso il motore s'imballa. Qua e là geniale, sempre eccessivo. Molte risate e il merito è della squadra degli effetti speciali. Scritto da Bob Gale e Robert Zemeckis, i futuri autori di Ritorno al futuro (1985), doveva essere diretto da John Milius. Su Laserdisc ne esiste una versione più lunga di 26 minuti. Il portaordini in motocicletta è il regista John Landis, in una rara apparizione senza barba.