Cesira, una donna del popolo, gestisce un negozio di alimentari a Roma, ma quando gli alleati bombardano la capitale si rifugia, insieme con la figlia adolescente, nel suo paese d'origine, in Ciociaria. Quando il pericolo sembra scongiurato le due donne tornano a Roma; lungo il cammino alcuni soldati marocchini le violentano. De Sica, aiutato dalla sceneggiatura di Cesare Zavattini, traduce il romanzo di Moravia con sensibilità e vigore. Il personaggio dominante è quello di Cesira, la madre, interpretato con passione da una memorabile Loren premiata con l'Oscar e al Festival di Cannes....

Nell'Italia fascista di Benito Mussolini, prima della seconda guerra mondiale, al crudele generale Rodolfo Graziani viene assegnato, direttamente dal duce, il compito di condurre una guerra coloniale in Libia al fine di sconfiggere la nazione araba. Tuttavia, le truppe italiane sono spesso sconfitte dal leader nazionale Omar Mukhtar e dal suo esercito di beduini. Per perseguire il suo obiettivo il generale Graziani, soprannominato il macellaio di Etiopia e Libia, usa una guerra sporca contro i nativi con veri genocidi verso la popolazione locale, come bambini, donne e persone anziane, per sconfiggere e sottomettere Mukhtar.

Vigàta, Sicilia, Italia, 1880. Poco tempo dopo il ritorno in paese di Fofò La Matina, farmacista e figlio del defunto Santo La Matina, geloso custode dei segreti di piante miracolose, la famiglia Peluso viene sconvolta da una serie di morti che sembrano dovute a cause naturali o a accidentali disgrazie…

Un giornalista che ambisce al Premio Pulitzer si finge pazzo per condurre un'inchiesta all'interno di un manicomio dov'è avvenuto un omicidio.

Bad Blake è un cantante country in crisi che ha alle spalle molti matrimoni falliti, molti anni passati on the road e, spesso, troppo alcool in corpo. Jean, è una giornalista musicale che nei suoi servizi riesce sempre a svelare e raccontare l'uomo che si nasconde dietro al musicista. L'incontro tra i due si rivelerà determinante nel cammino di Bad verso una redenzione personale.

Londra, fine della prima Guerra mondiale: come sempre fuori piove e Lottie Wilkins è depressa. La sua vita sembra ridursi unicamente all'ascolto delle lamentele serali del marito, Mellersh, un mostro di perbenismo britannico. Ogni sera infatti, mentre digerisce la sostanziosa cena medio borghese, suo marito controlla i conti e le spese domestiche e pontifica sui suoi doveri di moglie di avvocato. Non c'è quindi da meravigliarsi se a Lottie l'annuncio del "Times" suoni come il richiamo della libertà e della fuga. Si mette subito a cercare delle compagne di viaggio che siano disposte a seguirla.

"La mia seconda volta" è un film sull'importanza delle scelte. Ogni giorno, vivendo, ci troviamo di fronte a bivi, più o meno visibili, che ci costringono a scegliere: entrare o uscire, "sì" o "no". Fa parte della quotidianità di ognuno di noi. Ci sono scelte difficili, quelle che necessitano di attenzione, di riflessione, di tempo. E ci sono quelle facili, immediate, a cui si risponde quasi senza pensarci perché "ci piacciono". Scelte di testa e scelte di pancia, potremmo dire. Eppure il comune denominatore delle scelte, facili o difficili che siano, è la non-certezza della conseguenza.

Emanuelle è una fotoreporter che lavora per un giornale scandalistico. Il suo direttore la manda in giro per il mondo in cerca di scoop. Ritornata a New York, riesce a entrare a fare parte dell'harem della villa del miliardario Van Darren, per un servizio di rara importanza. Il colpo fotografico riesce e, dopo gli elogi del suo direttore, Emanuelle viene invitata a Venezia, nel palazzo di un duca, amico di Van Darren che l'ha aiutata a fuggire dalla villa, dove fotografa una festa molto particolare durante la quale a ognuno degli invitati viene offerta una fetta di torta: chi vi troverà un confetto d'oro riceverà un premio speciale.