Azuma è un poliziotto sociopatico dai metodi sbrigativi che non esita ad usare violenza per ottenere ciò che vuole, anche fuori dalla vita lavorativa. Durante le indagini su alcuni omicidi legati all'ambiente della droga, Azuma scopre che il suo collega Iwaki, uno dei pochi con cui ha un rapporto non conflittuale, è coinvolto nello spaccio di droga dall'interno della polizia. Dopo l'omicidio di Iwaki la sorella di Azuma, una ragazza affetta da disturbi mentali per cui Azuma prova un grande quanto possessivo affetto, viene rapita e violentata, causando una reazione incontrollabile da parte di Azuma, che rompe qualsiasi regola etica e morale di condotta per dar sfogo alla sua personale idea di giustizia e alla sua sete di violenza.

Flora è un elefante da circo che non può più esibirsi e portare a termine i suoi numeri. La sera precedente alla sua programmata soppressione, la quattordicenne Dawn, figlia del proprietario del circo, porta via l'animale con un solo obiettivo in mente: condurla nella più vicina riserva. A separarle dalla destinazione finale vi sono duecento chilometri di boschi, un impetuoso fiume, due cacciatori d'elefanti e la paura di non farcela.

Nella tarda serata del 4 luglio 1978 (è la Festa della Indipendenza degli Stati Uniti), il dodicenne David Freman attraversa un bosco per andare incontro al fratellino. Scivola in una buca e poi, dopo qualche momento di stordimento, se ne torna a casa. Ma la sua casa gli appare diversa ed è abitata da una sconosciuta coppia anziana. Allarmatissimo nel constatare la scomparsa dei genitori e del piccolo Jeff, David apprende dalla Polizia che dagli archivi lui risulta morto, o comunque scomparso, da ben otto anni.

Il commissario Jordan è arriva a Marsiglia da Parigi per sgominare una potente banda di trafficanti di droga. Jordan, conosciuto nell'ambiente come "le marginal" per i suoi metodi poco ortodossi, ma molto efficaci, punta verso il capo dell'organizzazione, l'iraggiungibile e super protetto Mecacci. Il commissario però viene rimosso dall'incarico e viene spedito in un quartiere periferico di Parigi. Ma lì riuscirà a cogliere elementi preziosi che lo aiuteranno a catturare il pericoloso boss.

Nino Brown è un uomo di successo americano, un imprenditore che ha trovato la sua più grande miniera d'oro: il crack. Nino pensa d'essere invincibile, ma deve fare i conti con un gruppo di poliziotti decisi a distruggerlo.

Ritroviamo Alex il leone, Marty la zebra, Gloria l'ippopotamo e Melman la giraffa alla deriva nelle remote spiagge del Madagascar, pronti ad imbarcarsi sull'aereo riparato dalla squadra di terribili pinguini per tornare a Central Park. Un atterraggio di fortuna, però, ben prima di arrivare nei cieli americani, li catapulta nel bel mezzo di una pianura africana, ai piedi del Kilimangiaro. Tutto appare come la realizzazione di un sogno: Alex ritrova la famiglia, Marty il branco che ha sempre desiderato, Gloria le attenzioni del prestante Moto Moto e Melman l'opportunità di mostrare un po' di eroismo. L'Africa è dunque meglio di New York City? Di certo non è meno avventurosa.

Kyle, insieme a un gruppo di amici, si reca a Las Vegas per la sua festa di addio al celibato. La mescolanza di cocaina e alcol trasforma la festa in tragedia con il decesso di una prostituta. Il fatto dà il via a una spirale di morte che vede particolarmente attiva la fidanzata di Kyle, che non vuole abbandonare le sue speranze matrimoniali.

Il tenente Nick Frescia, della sezione narcotici della polizia di Los Angeles, è sulle tracce di Dale Mc Kussic (detto Mac), trafficante di droga e suo ex compagno di liceo. Mac vuole uscire dal giro della droga: Nick gli crede ma il suo collega Maguire è convinto che stia mentendo. Mentre Nick indaga fra le amicizie di Mac questi, le cui intenzioni sono sincere, decide di aiutare un'ultima volta il trafficante messicano Carlos a piazzare una grossa partita di droga nella città degli angeli.

Uno scontro a fuoco con tre morti, tra cui un bambino nero, provoca un'inchiesta che rischia di danneggiare la reputazione di John Pappas, sindaco di New York che vuole diventare governatore. Prima parte apprezzabile a livello descrittivo, ma nell'avvicinarsi ai temi di fondo (l'intreccio tra politica, affari, criminalità) il film s'inceppa per avviarsi a un epilogo impacciato. Il difetto è nella sceneggiatura, alla quale hanno messo mano in quattro. Troppi.

Una volta accettato il fatto che Shakespeare è il più grande sceneggiatore mai esistito e che è davvero difficile prescindere da lui quando si voglia parlare di sentimenti seri, ecco che si ritenta la "contaminazione" così ben riuscita all'esordiente Luhrmann con Romeo+Giulietta: narrare una storia eterna con linguaggio attuale. L'ambiente non è dunque Cipro ma un college della Carolina del sud. Odine (Phifer) è lo studente leader, bravo in tutto, specialmente nello sport, è infatti il capitano della squadra di basket. E' amato da Desi (Stiles), bellissima e figlia del preside. Lo Jago moderno sarebbe Hugo, al quale dà corpo e volto l'emergente Josh Hartnett. La storia si sviluppa, appunto, secondo Shakespeare. Hugo instilla tremenda gelosia in Odine, che alla fine ucciderà l'amata.

Il motociclista Cary Ford viene accusato dell’uccisione di un altro biker. Ford deve cercare di provare la sua innocenza, braccato non solo dalla legge, ma anche dalla gang a cui apparteneva la vittima, in cerca di vendetta. La sua sopravvivenza è legata alla scoperta dell’identità del vero assassino.

I “Time Served”, un gruppo Hip Hop destinato ad avere molto successo. Quando il loro futuro viene spazzato via dal brutale assassinio del loro leader per non aver pagato dei debiti legati ad una partita di droga, il resto del gruppo cerca vendetta. Ma quel mondo che per tanto tempo avevano cercato di abbandonare, finirà per risucchiarli in una spirale incontrollata di droga e violenza…