Un cameraman si aggira con una macchina da presa a tracolla, documentando la vita urbana con un'inventiva folgorante.

Una compagnia piuttosto scalcinata la notte che precede il debutto si mette a provare per la prima volta il suo nuovo spettacolo. È soltanto il primo atto e ci vuole molta pazienza, tra interruzioni varie, isterie e liti, per arrivare alla fine. La sera della prima le cose continuano sullo stesso tono, ma questa volta seguiamo quel che capita dietro le quinte. E quello è solo il secondo atto. Bogdanovich prende un originale testo teatrale dell'inglese Michael Frayn, si assicura un cast insuperabile e realizza una farsaccia deliziosa, con attori in vena.

In seguito alla scoperta del suicidio solitario di un travestito, un ispettore di polizia interroga uno psichiatra per saperne di più. Questi gli racconta due diverse storie. La prima è quella di Glen, un uomo sposato che di nascosto dalla moglie ama travestirsi da donna. L'altra è quella di Alan, uno pseudoermafrodita che decide di affrontare la chirurgia per cambiare decisamente genere.

Il documentario segue la storia di Dario Pasquarella, regista e attore non udente, e della sua compagnia. Attraverso il suo lavoro, Dario cerca di riunire la comunità dei sordi e degli udenti, che di solito sono separati da una mancanza di comunicazione. Nei suoi spettacoli usa entrambe le lingue, la LIS, la lingua dei segni e la lingua parlata, per narrare storie in cui i sordi e gli udenti possono vivere in simbiosi.