Prosegue l'ascesa di Musashi Miyamoto, ancora conosciuto come Takezo, al titolo di samurai più forte della storia del Giappone. Dopo essere stato richiesto come istruttore di scherma dallo Shogun, Takezo accetta la sfida di un abilissimo samurai: Kojiro Sasaki. Nell'anno di tempo prima della sfida finale, Takezo si ritira in un piccolo villaggio a coltivare la terra, seguito da due donne entrambe innamorate di lui.
Musashi impara a dominare i suoi impulsi, a trattenere la forza per lasciar crescere la saggezza interiore. Forte degli insegnamenti del monaco Takuan Soho, matura dentro di sé la consapevolezza di non esser esclusivamente un uomo brutale nella lotta e nei modi, pur conservando dentro di sé la sensibilità dello spirito idealista.Takezo era il ragazzo cresciuto all'ombra di un padre, valoroso samurai ma genitore impietoso, con la necessità di dover dimostrare il doppio del coraggio di una persona normale per conquistarne la stima. Musashi è il guerriero solitario che inizia un percorso ascetico quasi per caso, o forse costretto dalla necessità.
Takezo parte con il suo amico Matahachi e si schiera con l'esercito di Mitsunari Ishida nella grande battaglia di Sekigahara. Per Takezo è solo l'inizio di una serie di avventure che lo porteranno a scontrarsi con tutto il suo villaggio e quasi a morire se non fosse per l'amore di Otsu, che lo salva dalla prigionia e per la magnanimità del monaco Takuan, suo mentore, che lo riabilita facendolo diventare un samurai con il nome di Musashi Miyamoto. Musashi scopre così il peso dei doveri di un Samurai e pur di viaggiare e fare esperienza lascia Otsu ad aspettarlo senza certezza di ritorno.
In un dormitorio pubblico gestito da una coppia meschina e avara, vivono vari vagabondi, ognuno col proprio passato fatto di fallimenti, sfortune, errori. C'è chi sogna un futuro migliore, chi ricorda le glorie del passato, chi è già rassegnato a vivere così il resto della propria esistenza. Tra loro c'è un vecchio che spicca per la propria saggezza, cercando di infondere in loro un minimo di speranza nel futuro. Kurosawa traspone, come fece anni prima Renoir, un omonimo dramma di Maksim Gor'kij. Il film si svolge quasi tutto all'interno del dormitorio, dando alla pellicola una forma statica e teatrale. Gli attori sono tutti ottimi caratteristi, sebbene il film, per la staticità di cui sopra e la lentezza e la verbosità delle sequenze alla lunga risulta un pò pesante. Kurosawa si conferma comunque ancora una volta un ottimo narratore di storie e di vicende esistenziali.
Giappone, 1159. Moritō, un coraggioso samurai, compie un atto eroico salvando la bella Kesa durante una violenta rivolta. Moritō si innamora di lei, ma rimane sconvolto quando scopre che è sposata.
Manji ha visto uccidere la sorella e ha giurato di vendicarsi. Per portare a termine il proposito, gli è apparsa una misteriosa donna che gli ha offerto eterna giovinezza e immortalità. I genitori di Rin Asano vengono uccisi da una banda di guerrieri chiamati "Itto ryu". La ragazza chiede allora l'aiuto di Manji per vendicarsi. Insieme, proveranno a mettere la banda fuori dai giochi.