Ispirato a Totò il buono (1940) di Cesare Zavattini, è una favola sociale sugli “angeli matti e poveri” delle baracche ai margini di Milano che, minacciati di sfratto da un avido industriale, organizzano un'azione di resistenza, animata dall'orfano Totò, che solo un miracolo fa trionfare. Tentativo, parzialmente riuscito, di uscire dalla cronaca neorealistica per la via di un surrealismo grottesco e di una tenera buffoneria, minacciati dal poeticismo. Fotografia di G.R. Aldo. Nastro d'argento per la scenografia (Guido Fiorini). Palma d'oro a Cannes ex aequo con La notte del piacere dello svedese Sjöberg.

Responsabile involontario della morte di un gruppo di bambini, un maggiore dell'aviazione americana si dedica alla vita spirituale per alleviare le sofferenze della guerra. Al fianco di Wang, una giovane coreana, si occupa di fanciulli profughi e, quando la donna morirà in un'azione di guerra, egli darà il nome di lei all'orfanotrofio che riuscirà a edificare.

L'arcangelo Michele, per ricongiungere il reietto Duke alla sua anima perduta, scende sulla terra e passa diverse disavventure. Divenuti presto affezionati amici, Duke uccide un rivale, ma, scampato grazie all'aiuto della sua fidanzata alla cattura, è Michele ad essere ritenuto colpevole del misfatto. La confessione di Duke è la prova della sua redenzione.

Eddie Everett, lanciatore nella squadra degli Anaheim Angels, cade in disgrazia per aver sbagliato un lancio in una partita importante. Prova ad aiutarlo la figlia Laurel facendo intervenire un angelo custode che, nella sua vita terrena, era stato un campione.

Dopo essere stata testimone di un miracolo, una giovane donna latina sperimenta strane cose mentre un detective della polizia cerca la verità che si nasconde dietro la morte del suo partner.