Una sera, al tavolo di un bar, un vecchio amico racconta al regista Ari un terrificante incubo ricorrente in cui si trova alle calcagna ventisei cani furiosi. Ogni notte, lo stesso numero di cani. I due uomini deducono che ci sia una connessione con la missione dell'esercito israliano durante la prima guerra in Libano a cui hanno partecipato negli anni '80. Ari è sorpreso da quanto poco ricorda di quel periodo, e decide di esplorare il mistero rintracciando e intervistando vecchi amici e commilitoni in giro per il mondo.
Un ritratto della quotidianità nella Striscia di Gaza, dove una popolazione di circa due milioni di persone conduce la propria routine, nonostante i segni visibili lasciati dal perenne conflitto. È difficile immaginare uno spaccato di normalità a Gaza, spesso definita una prigione a cielo aperto, e che torna alla ribalta delle cronache solo quando sale la tensione tra Israele e Hamas. I registi del film hanno scelto di mostrare una Gaza, come raramente si vede: non attraverso le lenti dell’analisi politica, o mettendo in risalto la situazione di conflitto. Hanno scelto, invece, di immergersi nella quotidianità, nella semplicità della vita dei gazawi, cogliendone le sfumature culturali e la ricchezza sociale che ne deriva.
Un documentario sul conflitto israelo-palestinese che dura da più di 50 anni. Contiene alcune interviste con i bambini in questo conflitto.
Dopo l'ultima aggressione israeliana sulla Striscia di Gaza, una volta cessati i bombardamenti, la realtà del conflitto scompare dai media. Il documentario è un viaggio a Gaza in cui, attraverso vari personaggi, conosciamo la violazione dei diritti umani che esiste quotidianamente nella Cisgiordania occupata e la situazione di blocco e di guerra in cui sta cercando di sopravvivere la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza. È un viaggio attraverso le loro città, la loro gente e anche, in qualche modo, la loro storia sotto l'occupazione di Israele.