Kim è un uomo disperato. Al punto che un giorno decide di saltare da uno dei più alti ponti di Seul sul fiume Han. Ma il tentato suicidio fallisce e Kim si ritrova il mattino dopo su un'isoletta in mezzo al fiume. Nonostante la città sia tutt'intorno, Kim non sa nuotare e non riesce a farsi notare da nessuno. Deve rassegnarsi a fare il naufrago, nutrendosi di funghi. Lo noterà, guardando dalla finestra con un cannocchiale, una donna che vive da anni segregata volontariamente in un appartamento e che si deciderà, affascinata da quella strana figura, a uscire dal suo eremitaggio metropolitano.

Jung-ho è un ex-poliziotto passato dall'altra parte della barricata che fa il protettore per un gruppo di prostitute. Ha però un problema: da qualche tempo alcune delle sue ragazze sono sparite. Quando riceve una chiamata da un cliente manda una delle sue ragazze, Mi-Jin, ma si accorge che c'è un legame tra il numero di telefono del cliente e le ragazze scomparse: prima di sparire erano tutte state richieste da quell'uomo. Inizia così una frenetica ricerca per salvare Mi-Jin, sperando di ritrovarla ancora in vita.

Alexandria, Virginia, primi anni '70: due diversi istituti vengono accorpati per formare T.C. Williams High School, e il coach della squadra di football viene sostituito dall'afro-americano Herman Boone. Sorgono tensioni tra i giocatori di razza diversa che, per la prima volta, si trovano nella stessa squadra; per permettere loro di imparare a convivere e a trovare punti in comune, il coach li porta in un campo di allenamento a Gettysburg, in Pennsylvania. Ma quando i ragazzi tornano ad Alexandria, trovano la città in preda all'agitazione.

Nell'estate del '69 un serial killer uccise sette persone, tre uomini e quattro donne, lasciando dietro di sé una lunga serie di indizi e tracce (segni indicanti i simboli dello zodiaco, da cui il celebre soprannome) che però non seppero essere utili agli investigatori, incapaci di chiudere il caso e assicurare alla giustizia il colpevole.

Rubin 'Hurricane' Carter, un pugile afro americano in ascesa, si sta preparando a combattere per il titolo dei pesi medi, quando viene arrestato con un altro uomo ed accusato ingiustamente di aver ucciso tre persone in un locale. In carcere Rubin scriverà la storia della sua vicenda giudiziaria, che verrà pubblicata e susciterà molto clamore, ma nonostante questo lui rimarrà dietro le sbarre. Anni dopo il canadese Lesra Martin cerca di convincere tre assistenti sociali ad impegnarsi per la scarcerazione di Rubin.

La vera storia di Hunter Patch Adams, un uomo che, dopo una crisi depressiva, viene ricoverato in un ospedale psichiatrico e sperimenta sulla propria pelle il cinico disinteresse della classe medica nei confronti di pazienti nelle sue stesse condizioni. Si rende così promotore ed artefice di una crociata in favore di un più umano trattamento dei malati al grido di 'bisogna curare le persone, non le malattie!'.

Charles, giovane statunitense che abita in un paese dell'America Latina con la moglie Beth, si è sempre interessato alle condizioni sociali e politiche dello stato in cui vive. Quando questo viene sconvolto da un sanguinoso golpe, Charles scompare. Beth, insieme con alcuni amici, inizia le ricerche, senza risultati. Neppure l'arrivo del padre, un uomo d'affari di New York risolve la situazione.

Mi chiamano Radio (Radio) è un film del 2003 diretto da Mike Tollin. Il film è basato sulla vera storia di Harold Jones (Ed Harris), allenatore di football alla T. L. Hanna High School ed un giovane mentalmente ritardato James Robert "Radio" Kennedy (Cuba Gooding, Jr.). Nel film recitano anche Debra Winger e Alfre Woodard, e la fonte di ispirazione per il soggetto è stato un articolo del 1996 apparso sulla rivista Sports Illustrated [1] scritto Gary Smith.[2]James Robert Kennedy (nato il 14 ottobre 1946 ad Anderson nella Carolina del Sud), cresce affascinato dalla tecnologia della radio. Il suo soprannome, "Radio", gli viene dato dai suoi concittadini per via della radiolina che porta con se ovunque vada.

Due tossicodipendenti sono in viaggio con la macchina verso Las Vegas. Tra pasticche, alcol e siringhe distruggeranno vari alberghi e rischieranno guai seri con la polizia, tutto in un'atmosfera tutt'altro che drammatica, anzi esilarante, farsesca e confusa dovuta agli effetti delle varie droghe.

Hector Lavoe è stato uno dei più grandi cantanti di salsa della storia. Veniva da Porto Rico, ma si era trasferito a New York con la famiglia a diciassette anni e lì, giovanissimo, aveva trovato la sua strada nella musica come vocalista nell'orchestra di Willie Colón. La sua personale battaglia contro l'industria discografica a colpi di talento (ne aveva da vendere) e carisma non allontanò mai Lavoe dal palco, a farlo furono le droghe alle quali ormai era assuefatto. Parte della sua parabola è narrata nel brano composto da Rubén Blades "El cantante", che appare nell'omonimo film diretto da Leon Ichaso e prodotto da Marc Anthony e Jennifer López in omaggio al grande artista. Nella storia di Lavoe deve averci riconosciuto qualcosa della sua, il cubano americano Leon Ichaso che, arrivato a New York negli stessi anni del grande salsero, ha trovato la sua strada come regista nella città le cui notti sono cadenzate dai ritmi latini.

Durante la guerra del Vietnam, una pattuglia di soldati viene inviata all' R-Point (Romeo Point), 150 chilometri a sud di Ho Chi Minh, dopo che il quartier generale koreano riceve messaggi radio con richieste di aiuto da parte di soldati scomparsi 6 mesi prima nella stessa zona e che tutti ritenevano morti. A comandare l'unità viene assegnato il Tenente Choi Tae-in (l'attore Woo-seong Kam di "Crazy Marriage" e "Spider Forest"). L'unità ha sette giorni per trovare traccia degli uomini scomparsi. Il loro viaggio terrificante incomincia in una giungla maledetta dove non è possibile distinguere gli uomini dai fantasmi...

Un gruppo di reclute passa attraverso la formazione avanzata di Fanteria a Fort Polk, Louisiana del famigerato Tigerland, ultima fermata prima del Vietnam per decine di migliaia di giovani nel 1971

L'estate di Sam è quella newyorkese del 1977, quando un caldo torrido straziava il sistema nervoso e il carattere degli abitanti della città. Nel corso di un blackout ladri e saccheggiatori depredano la città. Ma il vero terrore si diffonde quando un misterioso psicopatico prende ad aggirarsi per le strade notturne uccidendo a caso con una calibro 44.

La figura del sindacalista Hoffa è una delle più ambigue del panorama politico americano del XX secolo. Già Stallone l'aveva interpretata nel romanzesco F.I.S.T.. Ora tocca a Nicholson, affiancato da DeVito che si riserva anche il ruolo del suo braccio destro, affrontare la personalità di un uomo in cui luci e ombre si fondevano quasi in modo inscindibile. L'impresa si rivela non semplice.

Il diciannovenne Tommy, attivista gay, e il ventiquattrenne Alan si incontrano nel 1973, e - a dispetto delle opinioni politiche contrapposte - iniziano una storia d’amore. Nel 1977, un libro anti-gay che Alan aveva scritto anni addietro viene pubblicato senza il suo consenso. Il libro distrugge la reputazione di Tommy, e i due si lasciano. Sette anni dopo, Alan ha una seconda chance per cercare di rimettere le cose a posto.