Il film racconta della drammatica spedizione tedesca del 1970 al Nanga Parbat, durante la quale i fratelli altoatesini Reinhold e Günther Messner riuscirono a conquistare la vetta salendo per la prima volta dal versante meridionale, lungo l'inviolata parete Rupal, in stile alpino e senza l'ausilio dell'ossigeno.

Jim Bridwell è un protagonista dell’alpinismo mondiale. Il film ne traccia la storia attraverso immagini e racconti, ma soprattutto con numerose interviste rivolte a lui e ad altri celebri personaggi dell’arrampicata. Si vede così Bridwell arrampicare e ripercorrere alcune delle sue vie storiche insieme ad alcuni giovani climber di oggi. A rendere omaggio a questo vero e proprio mito dell’arrampicata mondiale c’è anche un documento storico del 1981 che riprende una sua celebre salita insieme a Zodiac e Fred East.

Nel 1953, in un ex ufficio di un ex fotografo di Zermatt, fu ritrovato un primo filmato di alpinismo. Era un film muto della prima epoca che mostrava la salita del Cervino da parte di un gruppo di guide attraverso la cresta dell'Hornli. Il film è attribuito all'americano Frederick Burlingham e datato 1901 ed è quindi il primo film di alpinismo della storia. La storia della scoperta era anche rivestita di una certa aura di leggenda e mistero poiché si diceva che la copia originale del film fosse andata perduta per sempre in un naufragio nell'Atlantico ed era l'unica copia stampata rimasta. Il film è stato ribattezzato Cervin 1901 o Cervino 1901, e nel 2014, dopo essere stato nuovamente restaurato. Ma la verità è che tutta questa storia, che in qualche modo ha tenuto insieme tutto questo periodo, è piena di imprecisioni...

Alex Honnold è conosciuto come il più audace climber solista della sua generazione. In questo pericoloso gioco, com'è possibile conciliare l'ambizione con l'istinto di sopravvivenza? Dalla prima salita in free solo di un boulder di grado 8a, alle avventure su pareti lontane e non attrezzate, fino al record di velocità stabilito sul Nose, Honnold combatte con questo dilemma interiore e nel frattempo si prepara alla sua sfida più grande: la Yosemite Triple, dove in meno di 19 ore dovrà scalare Mt. Watkins, El Capitan e l'Half Dome, per il 95% in free solo.

Il mondo dell'arrampicata del Regno Unito è conosciuto per la sua rigorosa etica tradizionalista, la realizzazione di tracciati pericolosi e una forte competizione tra i giovani alpinisti, che rischiano la vita per dimostrare la loro audacia. È quindi l'ultimo posto dove ci si immagina di trovare una bella ragazza bionda, Hazel Findlay, prima donna a salire un 8c+/9a, che sta mettendo in ombra tanti colleghi. Dopo aver scalato le scogliere vicino a casa si unisce a Emily Harrington per affrontare le enormi pareti selvagge della Taghia Gorge, Marocco.

Chris Sharma, considerato per 15 anni il “re” dell'arrampicata, ha creato vicino alla sua casa in Catalogna una vera e propria mecca per chi è alla ricerca di vie impegnative. Oggi il ragazzo prodigio ceco Adam Ondra, 19 anni, approda nel territorio di Sharma per tentare di strappargli il titolo. I due cominciano così una battaglia all'ultimo spit per aprire il primo 9b+ della storia, mentre nello stesso luogo Sasha DiGiulian e Daila Ojeda abbattono gli standard femminili con salite da brivido.

Shark’s Fin sul Monte Meru è un leggendario pilastro di granito nell’Himalaya. Per Conrad Ankers è il sogno di una vita, per i suoi partner di cordata Jimmy Chin e Renan Ozturk è la sfida più grande della loro vita. Ma la montagna, che secondo la religione buddista rappresenta il centro dell’universo, respinge il loro primo tentativo di raggiungere la vetta. Questo accade nel 2008. Tre anni più tardi ritornano di nuovo in India. Per Renan il secondo tentativo di vincere i 900 metri di granito rappresenta anche un ritorno alla vita. Sei mesi prima è stato vittima di un grave incidente sugli sci, dal quale ha riportato una frattura alla testa e di una vertebra. La dichiarata intenzione di volere scalare una montagna alta 6310 metri non è stata accolta molto positivamente dai suoi medici, ciò nonostante Ronan ha continuato ad allenarsi con disciplina ferrea. Può contare sull’aiuto di Conrad e Jimmy, l’unico nemico è il suo corpo.

Il film "El valor del miedo" racconta dell'apertura di una nuova via sull'inviolata parete Est del Cerro Murallon, in Patagonia nel 2017. Protagonisti: Matteo Bernasconi, David Bacci, Matteo Della Bordella. Il film ha vinto il "premio Cai" al Cervino Cinemountain 2018

Chris Sharma rimane il più grande praticante al mondo di assolo in acque profonde, arrampicandosi senza corda sul mare. Dieci anni dopo la sua ascesa di un arco maestoso, che ha definito la sua generazione, Chris torna nell'isola mediterranea di Maiorca, dove scopre un muro bellissimo e ampio con piccoli appigli che ne risalgono la faccia. Se riesce a collegare le mosse e a sopportare i numerosi tuffi in mare da batticuore, stabilirà quella che potrebbe essere la scalata in solitaria in acque profonde più difficile del mondo.

Per decenni la statunitense Steph Davis ha continuato a spingere i limiti dell’arrampicata femminile, diventando la prima donna a ripetere in libera Freerider e la Salathé Wall su El Capitan in Yosemite, salendo e aprendo vie dalla Patagonia al Pakistan, completando molte vie anche in audaci free solo. Ad un certo punto è arrivata la svolta totale e Steph ha cominciato a dedicarsi al BASE jumping e poi ai voli con la tuta alare che le offrono una nuova forma di libertà totale. Purtroppo la nuova passione porta con sè una grossa perdita: nel 2013, durante un BASE jump dal Pordoi sulle Dolomiti, muore suo marito Mario Richard. Il corto Choices, diretto da Teresa Hoerl, segue il percorso sportivo e appassionato di Steph.

Il Bouldering sugli highball - dove una caduta potrebbe causare gravi lesioni - non è per i deboli di cuore. Aggiungi all'equazione un livello di difficoltà all'avanguardia dell'arrampicata e le cose possono andare fuori controllo. Segui l'epica battaglia di Daniel Woods per conquistare la paura e scalare il suo limite.

Luglio 2013. Partendo in bici dal livello del mare ligure, Nico Valsesia raggiunge la vetta del Monte Bianco in poco più di 16 ore senza mai fermarsi, stabilendo il nuovo record mondiale di massimo dislivello attivo nelle 24 ore.