Touching the void, documentario di Kevin MacDonald, racconta di un'impresa drammatica, compiuta da Simon Yates e Joe Simpson (autore de La morte sospesa, il bestseller da cui è tratto il film), due alpinisti, che hanno conquistato, nel 1985, la vetta del Siula Grande sulle Ande peruviane. Simon e Joe, sono amici, e appassionati di scalate. L'ascesa al picco sembra una passeggiata, tutto fila liscio, solo qualche problema dovuto agli agenti atmosferici. Nella discesa, però, Joe scivola e si rompe la gamba. La situazione è critica, e nella mente dei due passano mille pensieri. Salvarsi da solo e abbandonare il compagno o fare di tutto per salvarlo da morte certa? Improvvisamente una corda si rompe, e Joe precipita in un crepaccio. Solo un miracolo potrà salvarlo.

Il giovane Heinrich Herrer, scalatore austriaco adottato dal nazismo, nel 1939 si aggrega a una spedizione per scalare una montagna del Tibet. L'impresa non riesce. Di ritorno al campo Heinrich viene arrestato dagli inglesi che nel frattempo sono entrati in guerra contro la Germania. Evade e in compagnia dell'amico Peter comincia a vagare per il Tibet. Passano gli anni e i due giungono a Lhasa, la città sacra dove vive il Dalai Lama bambino. Ispirato ad una storia vera.

Sei amiche si incontrano come sempre ogni anno, per un'avventura sotterranea nelle viscere della terra. Il gruppo si fa strada attraverso un percorso già esplorato, godendosi gli splendidi paesaggi sotterranei. Ma in profondità le aspetta una tragedia: il percorso che stanno seguendo, dietro di loro viene bloccato da una frana di massi, e non possono più tornare indietro. Quando le ragazze si rendono conto che Juno, una del loro gruppo, la più "azzardata" le ha condotte per un percorso inesplorato, il panico cresce a dismisura perché capiscono che nessuno potrebbe venirle a cercare laggiù. E qualcosa nel buio, le osserva.

Impari ma vittoriosa lotta di un montanaro, membro di una squadra di soccorso, oppresso da un forte senso di colpa per la morte di una ragazza, contro una squadraccia di feroci rapinatori che ha preso in ostaggio la sua ragazza e un collega per recuperare tre valigie imbottite di denaro rubato. Data per scontata la sagra degli stereotipi, ci si può abbandonare al piacere della visione, dell'avventura, delle esibizioni acrobatiche, dei trucchi di questo film-giocattolo di cui la rilucente massa muscolare di S. Stallone è il vero contenuto. “Cliffhanger” significa qualcosa come “attaccato alla rupe”, ma è anche una parola di gergo per indicare un serial fatto di episodi con il finale in sospeso che si risolve solo nella puntata successiva, oppure film di azione avventurosa che coniuga la suspense con la vertigine.

Da nessun’altra parte l’espressione “Frontiera verticale” è più corretta del Campo 4. Guardando ad est, verso l’Half Dome, il sole illumina il Campo 4 prima di ogni altro campeggio nella valle. Per gli scalatori questo polveroso accampamento è una vera mecca, il loro luogo di ritrovo... e spesso la loro stessa casa. Nel 1997, l’alluvione del secolo spazzò via tutto intorno alla Yosemite Valley. Quando il Campo 4, il cuore della nuova cultura alpinistica rock e ribelle, iniziò ad essere ricostruito in modo più moderno dal National Park Service, un gruppo di vecchi alpinisti si riunì per salvarlo. La storia si concluse col riconoscimento per il Campo 4 di Luogo di Interesse Storico.

Libertà, per Tamara Lunger, significa spingersi oltre i propri limiti, osare l’impossibile e conoscere a fondo il proprio io. L’alpinista altoatesina è stata la più giovane donna a scalare il Lhotse (8.516 metri) e la seconda italiana a toccare la vetta del K2. Tuttavia, il fallimento non le è sconosciuto, un argomento che avrebbe potuto cambiarle la vita. Markus Frings e Nora Ganthaler raccontano gli alti e bassi della vita di questa donna straordinaria, accompagnandola insieme al suo mentore Simone Moro nelle spedizioni invernali al Nanga Parbat e agli 8.596 metri del Kangchenjunga.